Come nasce la Costituzione

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SABATO 20 LUGLIO 1946

ASSEMBLEA COSTITUENTE

COMMISSIONE PER LA COSTITUZIONE

ADUNANZA PLENARIA

1.

RESOCONTO SOMMARIO

DELLA SEDUTA DI SABATO 20 LUGLIO 1946

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PROVVISORIO PORZIO

indi

DEL PRESIDENTE RUINI

INDICE

Costituzione dell’Ufficio di Presidenza

Porzio, Presidente provvisorio – Molè – Tupini – Ruini, Presidente

Sui lavori della Commissione

Presidente – Porzio

La seduta comincia alle 10.15.

Costituzione dell’Ufficio di Presidenza.

PORZIO, quale decano dei presenti, assume la presidenza, assistito dalla onorevole Iotti Leonilde, quale più giovane dei presenti, in funzione di segretario.

Invita la Commissione ad eleggere il Presidente.

(Si procede alla votazione).

Comunica l’esito della votazione:

Presenti e votanti     61

Hanno ottenuto voti: Ruini 47, Mastrojanni 7, Calamandrei 1, Tupini 1, Zuccarini 1, schede bianche 4.

Proclama eletto Presidente l’onorevole Ruini.

Invita la Commissione ad eleggere tre Vicepresidenti.

(Si procede alla votazione).

Comunica l’esito della votazione:

Presenti e votanti     61

Hanno ottenuto voti: Tupini 27, Ghidini 21, Terracini 18, Lucifero 7, Penna Ottavio 6, Calamandrei 6, Einaudi 3, Zuccarini 2, Perassi 2, Lussu 1, Ambrosini 1, Bocconi 1, schede bianche 1.

Proclama eletti Vicepresidenti gli onorevoli Tupini, Ghidini e Terracini.

Invita la Commissione ad eleggere tre segretari:

(Si procede alla votazione).

Comunica l’esito della votazione:

Presenti e volanti     61

Hanno ottenuto voti: Perassi 50, Molè 12, Marinaro 10; La Rocca 9, Colitto 7, Pertini 2, Bozzi 1, La Pira 1, Ambrosini 1, Zuccarini 1, Pesanti 1, schede bianche 1.

Proclama eletti segretari gli onorevoli: Perassi, Molè, Marinaro.

MOLÈ dichiara, come avrebbe dichiarato prima, se coloro che hanno votato per lui lo avessero preavvertito, di non poter accettare l’incarico che esige una continuità di prestazioni che egli non può assolutamente dare per ragioni personali e di lavoro.

PRESIDENTE prega l’onorevole Molè di recedere dal suo proposito.

MOLÈ conferma di non potere accettare l’incarico.

TUPINI si chiede se debba essere considerato eletto il candidato che, subito dopo gli eletti, ha ottenuto il maggior numero di voti, oppure se si debba procedere ad un’altra votazione, secondo quanto prescrive il Regolamento della Camera dei Deputati del 1922, votazione che dovrebbe tuttavia, ai sensi dello stesso Regolamento, avvenire nella prossima riunione della Commissione.

MOLÈ osserva che la Commissione può, insindacabilmente, decidere essa stessa se procedere alla nuova votazione seduta stante o in una successiva riunione.

PRESIDENTE propone di procedere seduta stante alla nuova votazione, e mette in votazione tale proposta.

(È approvata).

Invita la Commissione ad eleggere un Segretario.

(Si procede alla votazione).

Comunica l’esito della votazione:

Presenti e votanti     53

Hanno ottenuto voti: Grassi 31, La Rocca 9, Colitto 6, Ambrosini 1, Bozzi 1, schede bianche 5.

Proclama eletto Segretario il Deputato Grassi.

Essendo presente l’onorevole Ruini, lo invita ad assumere l’ufficio di Presidente.

Presidenza del Presidente RUINI

PRESIDENTE non intende pronunciare un discorso d’insediamento, anche perché vuole con l’esempio mostrare che qui non si devono fare discorsi, ma soltanto osservazioni e proposte concrete, per adempiere al compito, che non è certo lieve, di preparare in breve tempo una Costituzione buona e degna della Repubblica italiana.

Non ringrazia neppure i colleghi che lo hanno eletto, sebbene ne abbia molta voglia, perché comprende che questo lavoro, non solo per lui ma per tutti implica assenza di vacanze. Lavorerà molto e l’unico impegno che prende è che farà lavorare molto anche i colleghi, perché per esaurire il lavoro non si hanno che tre mesi, in quanto entro il 20 ottobre dovrà esser preparato il progetto di Costituzione. Se non vi si riuscisse, si darebbe un pessimo esempio.

Sui lavori della Commissione.

PRESIDENTE non crede che sia questa l’ora per iniziare una discussione generale; ma, accogliendo il suggerimento di alcuni colleghi, desidera indicare i temi che raccomanderebbe all’attenzione ed alla discussione della Commissione.

Tre sono gli argomenti.

Il primo è quello della divisione della Commissione in Sottocommissioni e dell’assegnazione dei membri della Commissione alle Sottocommissioni. Si ha quasi una linea obbligata con la nomina di tre vicepresidenti; ma questa è una considerazione di carattere formale, non sostanziale. Ritiene tuttavia sostanzialmente opportuno, che, come è avvenuto anche in Francia ed in altre Costituenti, le Sottocommissioni siano tre. Ciò non significa che l’ordine che dovrà avere la Costituzione sia quello dei temi delle varie Sottocommissioni; ma vale solo come prima distribuzione del lavoro.

La prima Sottocommissione dovrebbe trattare gli argomenti generali, e quella che in Francia, nello schema recente, è stata chiamata la dichiarazione di diritti, ma che dovrà essere – come dicono gli esempi della Costituzione di Weimar e di quella russa – una dichiarazione di diritti e di doveri.

La seconda Sottocommissione dovrebbe avere l’area più estesa e gli argomenti più numerosi e più importanti: dovrebbe trattare cioè degli organi e delle funzioni dello Stato, che egli vede organicamente disposti in quattro temi principali da portare dinanzi a quattro sottogruppi e cioè:

1°) Parlamento;

2°) Capo dello Stato;

3°) Capo del Governo e Governo;

4°) Magistratura, Alta Corte Costituzionale, organi ausiliari dello Stato, come la Corte dei conti, il Consiglio di Stato, ecc.

La terza Sottocommissione dovrebbe studiare i lineamenti economico-sociali della Costituzione, perché, come avviene già in altri Paesi, la tendenza generale è che le Costituzioni non siano più soltanto, come nel 1848, composte di pochi articoli di ordine politico, ma debbano contenere anche indicazioni, seppur larghe, di ordine economico e sociale. Questa Sottocommissione avrà da discutere molto e da concludere poco, nel senso che le sue formulazioni dovranno essere molto ristrette.

Ha omesso, a ragion veduta, il tema delle autonomie locali. Si deve decidere dove collocarlo. La seconda Sottocommissione è troppo sovraccarica; e quindi lo si potrebbe affidare alla prima; comunque non crede si possano fare quattro Sottocommissioni.

Un altro tema su cui richiama l’attenzione è l’ordine dei lavori. Crede sia necessaria una discussione generale, dopo di che le Sottocommissioni dovranno lavorare ognuna per conto proprio. Attribuirebbe molta importanza a un Comitato di coordinamento, che potrebbe essere lo stesso Comitato di presidenza integrato da qualche relatore.

Vi è poi la questione più importante, che è quella dei criteri direttivi: Costituzione rigida o elastica, principî fondamentali ed anche qualche questione di forma. Per esempio, quale importanza dovrà avere il preambolo della Costituzione? Tutte le costituzioni hanno un preambolo, ed egli ritiene debba avere una importanza molto notevole, poiché dovrebbe contenere tutto ciò di cui non è possibile dare una definizione precisa, in modo che la Costituzione sia, quanto più possibile, sobria. Le Costituzioni ormai sono molto lunghe, quasi dei Codici; bisogna cercare, possibilmente, di limitarle.

Vi sono pure altre questioni fondamentali, come quella della monocameralità o bicameralità, del tipo di governo e del potere esecutivo (repubblica presidenziale o parlamentare, ecc.).

Riassumendo, e senza fare precisazioni che devono essere tutte demandate alle Sottocommissioni, crede opportuno in questa discussione generale di trattare: 1o) la distribuzione della materia in tre Sottocommissioni; 2°) l’assegnazione dei commissari a queste tre Sottocommissioni; ordine dei lavori e procedura da seguire; 3°) i criteri direttivi sui problemi più importanti.

PORZIO concorda pienamente: la Costituzione deve essere, quanto più possibile, sobria, snella e chiara e nel preambolo occorre delineare i concetti generali. Le Sottocommissioni potranno essere anche tre, ma per le autonomie locali è d’avviso che si debba costituire una Sottocommissione apposita.

PRESIDENTE rinvia la discussione a martedì 23 alle 9.

La seduta termina alle 11.50.

Erano presenti: Ambrosini, Amendola, Bocconi, Bordon, Bozzi, Bulloni, Calamandrei, Canevari, Cappi, Caristia, Castiglia, Cevolotto, Codacci Pisanelli, Colitto, Conti, De Michele, Dossetti, Einaudi, Fabbri, Federici Maria, Ghidini, Giua, Grassi, Grieco, Iotti Leonilde, Lami Starnuti, La Pira, La Rocca, Lombardo, Lucifero, Lussu, Mancini, Mannironi, Marinaro, Mastrojanni, Merlin Lina, Merlin Umberto, Molè, Moro, Mortati, Nobile, Noce Teresa, Paratore, Penna Ottavia, Perassi, Pertini, Pesenti, Ponti, Porzio, Rossi, Ruini, Simonini, Targetti, Ravagnan, Terracini, Togliatti, Togni, Tosato, Tupini, Vanoni, Zuccarini.

Erano assenti: Basso, Corsanego, De Vita, Di Vittorio, Dominedò, Fanfani, Finocchiaro Aprile, Fuschini, Leone, Maffi, Piccioni, Rapelli, Tavani.

Ha giustificato la sua assenza l’onorevole Marchesi, impegnato in una riunione del Consiglio superiore dell’istruzione.