Come nasce la Costituzione

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GIOVEDÌ 5 DICEMBRE 1946

ASSEMBLEA COSTITUENTE

COMMISSIONE PER LA COSTITUZIONE

PRIMA SOTTOCOMMISSIONE

46.

RESOCONTO SOMMARIO

DELLA SEDUTA DI GIOVEDÌ 5 DICEMBRE 1946

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE TUPINI

INDICE

Sui lavori del Comitato di coordinamento

Lucifero – Presidente – Dossetti – La Pira – Togliatti – Caristia – Moro – Cevolotto.

Lo Stato come ordinamento giuridico e i suoi rapporti con gli altri ordinamenti (Seguito della discussione)

Presidente – Cevolotto, Relatore – Dossetti, Relatore – Moro.

La seduta comincia alle 11.

Sui lavori del Comitato di coordinamento.

LUCIFERO, in merito ai lavori del Comitato di coordinamento, raccomanda che questo, tenuto conto del fatto che alcune correnti politiche non vi sono rappresentate, non esorbiti dal compito di un coordinamento puramente formale, ed eviti qualsiasi modificazione di carattere sostanziale che alteri comunque le deliberazioni adottate dalla prima Sottocommissione.

PRESIDENTE assicura l’onorevole Lucifero che si renderà interprete di questa sua raccomandazione, aggiungendo che quanto forma oggetto di essa è stato già fatto presente in seno al Comitato di coordinamento, che infatti ha indirizzato il suo lavoro in questo senso.

DOSSETTI rileva che il Comitato si è messo su questa via in seguito al fermo atteggiamento tenuto in seno al Comitato stesso dai rappresentanti della prima Sottocommissione, i quali hanno ribadito il punto di vista espresso dall’onorevole Lucifero nella sua raccomandazione.

LA PIRA domanda se i componenti la prima Sottocommissione sono d’accordo sul principio che nessuna parte degli articoli formulati debba essere portata al Comitato di coordinamento prima che la Sottocommissione abbia effettuato una revisione totale del suo lavoro. Domanda anche se gli articoli stessi, nuovamente approvati dalla prima Sottocommissione in sede di revisione, potranno essere toccati dal Comitato di coordinamento, sia per quanto riguarda la loro sostanza che il loro collocamento.

DOSSETTI dichiara di ritenere inopportuno che gli articoli formulati dalla prima Sottocommissione siano sottoposti al Comitato di coordinamento prima che la Sottocommissione stessa abbia avuto il tempo di procedere alla loro revisione, soprattutto perché gli argomenti trattati negli articoli sono strettamente collegati tra loro, e di natura che si condizionano a vicenda.

Fa presente che la Sottocommissione sta attualmente discutendo un tema estremamente delicato ed importante, e dichiara a tale proposito che i democristiani non possono prescindere dalla soluzione che avrà codesto problema nell’atto in cui dovranno prendere una posizione definitiva nei riguardi degli altri argomenti già discussi e approvati dalla prima Sottocommissione, ma da questa non ancora coordinati.

TOGLIATTI rileva la gravità delle dichiarazioni fatte dall’onorevole Dossetti, poiché il far dipendere quanto la Sottocommissione ha già approvato dal voto che essa darà su determinati articoli non ancora approvati costituisce un fatto non del tutto normale, e tale ad ogni modo da destare serie preoccupazioni, potendo portare a rimettere in discussione tutto quello che è stato già deliberato.

A tale proposito, richiama l’attenzione della Sottocommissione sul senso di solidarietà a cui si informa il suo lavoro, e fa presente che questa solidarietà dovrà manifestarsi soprattutto in sede di Commissione dei 75, in cui si dovranno trarre le conseguenze dell’esame di tutti i punti di vista.

Dichiara di aver sollevato la questione perché, come l’onorevole Dossetti ha mostrato di annettere ad alcuni punti di vista un valore sostanziale e ad altri punti un valore solo secondario, anche per i comunisti esistono punti di vista sostanziali ed altri secondari. Ad esempio, il Partito comunista attribuisce un’importanza fondamentale di principio al fatto che l’organizzazione regionale, salvo il caso di alcune Regioni, sia introdotta nella Costituzione in modo tale che non venga ad infrangere l’unità politica dello Stato italiano; ed è preoccupato per alcune decisioni che su questo problema sono state prese dalla seconda Sottocommissione.

Parimenti il Partito comunista, il quale considera fondamentale un’organizzazione sostanzialmente democratica in cui la sovranità sia posta nelle mani del popolo che la esercita attraverso l’Assemblea legislativa e gli organismi da essa emanati, è preoccupato dal fatto che si possa derogare da questo principio favorendo la creazione di istituti forniti di poteri che limitino quelli delle Assemblee legislative che esprimono direttamente la volontà popolare.

Dichiara che su queste questioni d’interesse fondamentale i Commissari di parte comunista prenderanno una posizione politica, assumendo però atteggiamenti che terranno conto anche di tutte le altre questioni.

DOSSETTI precisa che nel fare le precedenti dichiarazioni, non esattamente interpretate dall’onorevole Togliatti, ha inteso riferirsi proprio ad una dichiarazione di carattere generale fatta dall’onorevole Togliatti in una delle riunioni della Commissione dei 75, in cui si discusse se il progetto di Costituzione dovesse essere completo prima di essere presentato alla Commissione plenaria e quindi all’Assemblea Costituente. In quell’occasione l’onorevole Togliatti sostenne giustamente che alla Commissione plenaria dovesse essere presentato un testo completo, così da poter essere valutato in maniera globale nelle sue diverse parti. Analogamente egli, affermando che non si potevano sottoporre al Comitato coordinatore alcune parti del lavoro della prima Sottocommissione, prima che essa avesse esaurito la discussione di tutti i problemi in esame, non intendeva affatto dire che si dovessero rimettere in discussione principî già approvati, ma solo prospettare l’eventualità che in sede di comitato di coordinamento si potesse essere disposti a fare delle ulteriori concessioni su qualche punto dei principî già fissati. Ma, affinché i Commissari rappresentanti di un partito si trovino in condizioni di decidere se una determinata modificazione di un articolo già approvato risponde ad una valutazione politica generale, è necessario che essi dispongano del testo completo della Costituzione.

Nei riguardi del dubbio espresso dall’onorevole Togliatti circa l’eventuale atteggiamento dei democristiani, afferma che essi non sono usi a revocare le decisioni già prese e che si ritengono impegnati dalle dichiarazioni da essi fatte su un determinato argomento. È però possibile che il Comitato di coordinamento li metta di fronte ad eventuali attenuazioni di alcuni principî per cui essi ritengano indispensabile avere dinanzi prima il quadro generale.

Circa le questioni di competenza della seconda Sottocommissione cui ha accennato l’onorevole Togliatti, dichiara che personalmente non è meno contrario dell’onorevole Togliatti ad uno smembramento dello Stato attraverso la Regione, e a qualunque Assemblea legislativa che non rispecchi un’organizzazione genuinamente democratica.

Conclude affermando che, perché si possa portare un contributo di comprensione reciproca e di collaborazione alla soluzione dei vari problemi, è necessario che la prima Sottocommissione proceda al completamento di quei principî che sono di sua competenza.

TOGLIATTI rileva che nel dibattito sviluppatosi tra lui e l’onorevole Dossetti si riflettono problemi fondamentali della vita italiana nella misura in cui essi rientrano nel lavoro della prima Sottocommissione. Esprime il suo compiacimento per il fatto che l’onorevole Dossetti ha dichiarato di concordare su alcune questioni cui egli ha accennato, e di ritenere possibile, in sede di Comitato di coordinamento, qualche ritocco a decisioni già prese.

È d’avviso che scopo dell’attuale dibattito debba essere appunto quello di preparare ulteriori avvicinamenti dei punti di vista più discordanti e che perciò la migliore cosa sia quella di chiarire le proprie posizioni.

DOSSETTI conferma che il senso delle dichiarazioni scambiate tra lui e l’onorevole Togliatti è che tanto i democristiani quanto i comunisti si ritengono impegnati da quanto è stato deliberato dalla prima Sottocommissione, eccetto i casi per i quali si sia fatta un’esplicita riserva.

CARISTIA fa presente il caso di quei deputati che, non facendo parte della Commissione per la Costituzione, hanno già manifestato qualche dissenso e delle riserve su quanto è stato approvato dalle Sottocommissioni.

Ritiene che questi deputati, evidentemente, dovrebbero avere il diritto di presentare degli emendamenti in sede di Assemblea plenaria.

PRESIDENTE assicura l’onorevole Caristia che le riserve fatte da questi deputati potranno essere certamente risollevate in sede di Assemblea Costituente. Comunque, si tratta di questioni che non ritiene debbano essere sollevate in questa sede.

Circa poi la proposta avanzata di non presentare al Comitato di coordinamento nessuna parte del lavoro della prima Sottocommissione, finché questa non abbia completato la revisione di almeno uno di quei capitoli sui quali il Comitato stesso dovrebbe intervenire, considerata anche la necessità di non lasciare il Comitato senza materia che possa formare oggetto del suo lavoro, propone che vengano demandati all’esame del Comitato coordinatore quegli articoli già approvati dalla prima Sottocommissione che non siano suscettibili di provocare dibattiti o dissensi. Tali articoli potrebbero essere quelli facenti parte del primo dei capitoli esaminato dalla Sottocommissione, che riguarda i principî dei rapporti sociali, fatta eccezione di tre articoli che investono questioni di carattere generale, cioè precisamente il primo, il secondo e il penultimo.

MORO si dichiara contrario alla proposta del Presidente per le ragioni di principio già esposte dall’onorevole Dossetti e per altre ragioni di ordine pratico.

LUCIFERO si dichiara contrario alla proposta del Presidente, riferendosi a quanto ha già precedentemente esposto.

Esprime inoltre il senso di imbarazzo provato nell’ascoltare le dichiarazioni che sono state scambiate tra l’onorevole Togliatti e l’onorevole Dossetti. Mentre infatti ritiene che i membri della Sottocommissione abbiano non solo una funzione politica ma anche una funzione tecnica, non disgiunta da una funzione di riguardo verso decisioni che, oltre ad essere inquadrate nella concezione politica propria di ogni membro della Sottocommissione, sono inquadrate anche nella loro coscienza individuale, ha avuto l’impressione che il dibattito tra gli onorevoli Togliatti e Dossetti trascendesse quelle funzioni.

CEVOLOTTO dichiara di essere favorevole alla proposta del Presidente per ragioni pratiche. Fa presente che, nella seduta dell’Assemblea costituente che avrà luogo il 10 dicembre, sarà presentata una domanda di rinvio dei poteri della Commissione dei 75 fino al 1° gennaio e che per quella data i lavori della Commissione stessa dovranno essere ultimati definitivamente per dar modo all’Assemblea costituente di discutere il progetto di Costituzione in tempo utile onde procedere a quelle nuove elezioni che l’opinione pubblica del Paese chiede siano fatte entro il maggio o il giugno al più tardi.

Fa presente quindi la necessità di mettere in grado il Comitato di coordinamento di funzionare subito per poter accelerare tutto il lavoro.

LUCIFERO rileva che le considerazioni dell’onorevole Cevolotto non possono confortare la proposta del Presidente, perché i membri della Commissione non debbono interessarsi a quello che si dice fuori del loro ambiente. Essi debbono cercare di dare al popolo italiano quella Costituzione che ritengono la migliore nella loro coscienza, e la loro azione non può essere influenzata dai commenti della stampa più o meno qualificata.

PRESIDENTE mette ai voti la sua proposta di demandare al Comitato di coordinamento gli articoli del primo tema, riguardante i principî dei rapporti civili già approvati dalla Sottocommissione, ad eccezione del primo, del secondo e del penultimo articolo che investono questioni di carattere generale.

(La proposta è respinta con 9 voti contrari e 6 favorevoli).

Seguito della discussione sullo Stato come ordinamento giuridico e i suoi rapporti con gli altri ordinamenti.

 

PRESIDENTE, riprendendo la discussione sul tema dei rapporti tra lo Stato e gli altri ordinamenti, chiede ai Relatori se è stato loro possibile concordare nuove formule da sottoporre all’esame della Sottocommissione.

CEVOLOTTO, Relatore, risponde che non gli è stato possibile vedersi con il Correlatore onorevole Dossetti, per concordare una nuova formula, e propone che intanto la Sottocommissione cominci col rivedere il materiale già elaborato da sottoporre all’esame della Commissione di coordinamento, riservandosi di elaborare poi definitivamente le norme relative al tema dei rapporti tra Stato e Chiesa.

DOSSETTI, Relatore, domanda all’onorevole Cevolotto se nella sua proposta si intenda implicita la riserva che i testi che la Sottocommissione dovrebbe cominciare a rivedere non saranno sottoposti al Comitato di coordinamento prima che le norme siano state sistemate in quell’ordine che la Sottocommissione crederà di dar loro.

CEVOLOTTO, Relatore, risponde che la Sottocommissione invierà i testi al Comitato coordinatore quando lo stimerà opportuno.

PRESIDENTE chiede all’onorevole Dossetti se, non essendosi raggiunto l’accordo su un articolo sostitutivo, intende che si ponga ai voti l’articolo 4 nella formulazione da lui proposta.

DOSSETTI, Relatore, dichiara di ritenere troppo affrettata la procedura richiesta dal Presidente e che sia possibile fare un ulteriore sforzo per raggiungere un accordo sulla base delle formule sostitutive e modificative presentate alla fine della seduta precedente e non ancora prese in esame.

MORO propone che la seduta venga sospesa per dar modo ai Commissari di consultarsi.

(La seduta è sospesa per alcuni minuti).

PRESIDENTE comunica che dall’onorevole Togliatti e da altri Commissari sono stati proposti i seguenti articoli, in sostituzione di quello dell’onorevole Dossetti:

«Lo Stato è indipendente e sovrano nei confronti di ogni organizzazione religiosa od ecclesiastica».

«Lo Stato riconosce la sovranità della Chiesa cattolica nei limiti dell’ordinamento giuridico della Chiesa stessa».

«I rapporti tra Stato e Chiesa cattolica sono regolati in termini concordatari».

DOSSETTI, Relatore, chiede di poter riflettere sulla portata del nuovo articolo proposto che diverge notevolmente da quello da lui presentato.

PRESIDENTE rinvia il seguito della discussione alla prossima seduta, dando comunicazione dei seguenti articoli da lui preparati, che gli sembrano comprensivi ed esaurienti tutta la materia:

«Art. 1. – Le norme di diritto internazionale fanno parte dell’ordinamento della Repubblica. Le leggi della Repubblica non possono contraddirvi».

«Art. 2. – La Repubblica riconosce la sovranità della Chiesa cattolica nella sfera dell’ordinamento giuridico di essa».

«Art. 3. – I Patti Lateranensi, Trattato e Concordato, attualmente in vigore, sono riconosciuti come base dei rapporti tra la Chiesa cattolica e lo Stato».

La seduta termina alle 13.10.

Erano presenti: Amadei, Basso, Caristia, Cevolotto, Corsanego, De Vita, Dossetti, Iotti Leonilde, La Pira, Lucifero, Marchesi, Merlin Umberto, Moro, Togliatti e Tupini.

Assenti giustificati: Grassi, Mancini e Mastrojanni.