Come nasce la Costituzione

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ANTIMERIDIANA DI GIOVEDÌ 18 SETTEMBRE 1947

ASSEMBLEA COSTITUENTE

CCXXIII.

SEDUTA ANTIMERIDIANA DI GIOVEDÌ 18 SETTEMBRE 1947

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TARGETTI

INDICE

Sul processo verbale:

Russo Perez

Disegno di legge: Norme per la disciplina dell’elettorato attivo e per la tenuta e la revisione annuale delle liste elettorali (Seguito della discussione):

Presidente

Moro

Schiavetti

Uberti, Relatore

Marazza, Sottosegretario di Stato per l’interno

Russo Perez

Negarville

Taviani

Votazione nominale:

Presidente

Risultato della votazione nominale:

Presidente

La seduta comincia alle 11.

COVELLI, Segretario, legge il processo verbale della precedente seduta antimeridiana.

Sul processo verbale.

RUSSO PEREZ. Chiedo di parlare sul processo verbale.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

RUSSO PEREZ. Onorevoli colleghi, mi avvalgo del Regolamento per prendere la parola sul processo verbale, onde chiarire un mio pensiero quale risulterebbe da quel documento. Il pensiero espresso ieri da me con qualche interruzione e con delle precise dichiarazioni, credo che fosse molto chiaro.

Io chiesi perché mai fosse stata scelta la data del gennaio 1925 e non la data del novembre 1922. Intendevo fare il rimprovero, a molti fieri «antifascisti della prima ora» e dei sempre presenti in quest’aula, di avere escluso quel periodo nel quale essi fecero atto di adesione al regime… Che Mussolini fosse un dittatore non fu scoperto solo nel gennaio 1925! La marcia su Roma non aveva detto nulla a costoro? E l’approvazione della legge sui pieni poteri?! E quando Mussolini qui, in quest’aula «sorda e grigia» (così qualificata da lui), disse che avrebbe potuto fare di essa un bivacco dei suoi manipoli, io non ero presente, ma so che di tutta quella selva di uomini uno solo ebbe il coraggio di gridare: «Viva il Parlamento!». Fu Modigliani. Onore a lui, il quale ha diritto di essere qualificato un antifascista di sempre; e non soltanto voi delle sinistre, ma anche noi delle destre abbiamo il dovere di onorarlo come un uomo che è stato sempre fedele al suo pensiero. Ma tanti fieri antifascisti di oggi, come quel mio amico Dante Veroni, che ha tutto l’aspetto di un cavaliere spagnolo (Si ride), e credo che abbia la coscienza per lo meno abbastanza conservatrice quanto il suo nobile aspetto, che ha proposto persino l’inasprimento di codeste disposizioni!…

VERONI. Ma se è stato approvato!

RUSSO PEREZ. Prego l’amico Veroni, che stimo, di non insistere in proposte di codesto genere… Si ricordi che nel suo collegio c’era quel tale Visocchi, che, se non fosse stata approvata la sua proposta di ieri, potrebbe essere nuovamente candidato.

Innalziamoci al disopra di ciò. Ho presa la parola perché sventuratamente la mia ironia non è stata compresa nemmeno dai nostri giornali. È stata semi compresa dal redattore dell’Unità, che ha scritto: «Russo Perez con un sorriso amaro…». Ho detto semi compreso, perché il mio sorriso non era «amaro» ma leggermente ironico. Ad evitare equivoci, affinché qualcuno non si ostini a fingere di capire che io abbia, ieri, fatto quella proposta sul serio, sia detto ancora una volta e ben chiaro che io ed i miei colleghi di Gruppo abbiamo votato e voteremo contro tutte le esclusioni, non per spirito fascista o antifascista, ma perché siamo contro ogni persecuzione improducente e perché è necessario che una buona volta si ponga fine a questa catena di violenze (Rumori a sinistra), ed i miei colleghi della sinistra dovrebbero pensare che, se ci sarà, domani, un Governo reazionario, esso potrà approvare un’altra legge in cui si dica che quelli che hanno votato ora per l’esclusione dall’elettorato di alcune categorie di fascisti sono a loro volta esclusi dal diritto di elettorato attivo e passivo… (Vivi rumori a sinistra). Faccio osservare un’altra cosa: io comprenderei che si escludessero dal diritto di eleggibilità coloro che si ritiene abbiano peccato, perché essere nominati deputati o senatori è certamente un privilegio; ma quello di votare è un dovere, dato che la legge pone una sanzione per gli astensionisti, sul cui certificato penale si scrive: non ha votato. Quindi voi impedite ad alcuni, a molti cittadini, l’esercizio di un dovere. Stando così le cose, perché non impedite loro di andare sotto le armi, perché anche quello è un dovere?!

Per queste ragioni voteremo contro, perché noi vogliamo un’opera di pacificazione ed auspichiamo ardentemente quel giorno in cui la madre del partigiano ucciso e la madre del fascista ucciso si ricongiungano a pregare sulla tomba dei loro cari. (Applausi a destra – Vivi rumori a sinistra).

PRESIDENTE. Non essendovi altre osservazioni, il processo verbale s’intende approvato.

(È approvato).

Seguito della discussione sul disegno di legge: Norme per la disciplina dell’elettorato attivo e per la tenuta e la revisione annuale delle liste elettorali. (16).

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca: Seguito della discussione sul disegno di legge:

Norme per la disciplina dell’elettorato attivo e per la tenuta e la revisione annuale delle liste elettorali. (16).

Chiedo all’onorevole Moro se insiste nella domanda di appello nominale avanzata ieri.

MORO. Mi dispiace di dover insistere nella richiesta di appello nominale.

PRESIDENTE. Chiedo all’onorevole Schiavetti se insiste nel suo emendamento.

SCHIAVETTI. Insisto, ma per disincagliare la discussione, proporrei di rimandare a più tardi la votazione di questa lettera f) che ha suscitato tanti contrasti, e di continuare con l’esame dell’articolo, per guadagnare tempo.

PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, si può accogliere la proposta dell’onorevole Schiavetti di accantonare la votazione sulla lettera f), restando d’accordo che l’appello nominale, chiesto ieri, non è stato finora ritirato.

MORO. Sono d’accordo.

(Così rimane stabilito).

PRESIDENTE. Allora continuiamo l’esame dell’art colo 47.

Relativamente alla lettera f) in discussione, è stato presentato un emendamento aggiuntivo dagli onorevole Crispo e Rubilli del seguente tenore:

«Aggiungere alla lettera f):

«f-bis) la condizione dei senatori, per i quali fu emessa sentenza di annullamento del pronunciato dell’Alta Corte di giustizia, dovrà essere riesaminata a seguito del giudizio di rinvio».

Chiedo agli onorevoli Crispo e Rubilli se, dato il legame stretto che unisce questa aggiunta all’emendamento Schiavetti, non ritengano opportuno di accantonare anche l’esame di questo emendamento.

CRISPO. Sta bene.

(Così rimane stabilito).

PRESIDENTE. Passiamo alla lettera g), che è del seguente tenore:

«g) consigliere nazionale».

La pongo in votazione.

(È approvata).

Passiamo alla lettera h), che è del seguente tenore:

«h) membro del tribunale speciale per la difesa dello Stato o membro dei tribunali straordinari della pseudo repubblica sociale».

La pongo in votazione.

(È approvata)

Passiamo alla lettera i), che, nel testo governativo, è del seguente tenore:

«i) prefetto o questore nominati per titoli fascisti e capo di provincia».

La Commissione ha presentato il seguente emendamento:

«Aggiungere, dopo le parole: capo di provincia le seguenti: o questore nominato per gli stessi titoli dalla pseudo repubblica sociale».

Avverto che identico emendamento è stato proposto dall’onorevole Schiavetti con la lettera o). Se nessuno domanda la parola pongo in votazione la lettera i) emendata ai sensi della proposta della Commissione, accettata dal Governo, e che assorbe l’emendamento Schiavetti.

(È approvata).

Passiamo alla lettera l) del testo governativo, che è del seguente tenore:

«l) ufficiale generale od ufficiale superiore della milizia volontaria sicurezza nazionale in servizio permanente retribuito, eccettuati gli addetti ai servizi religiosi, sanitari, assistenziali e gli appartenenti alle legioni libiche, alla milizia ferroviaria, postelegrafonica, universitaria, alla G.I.L., alla D.I.C.A.T. e Da. Cos., nonché alla milizia forestale, stradale e portuaria».

A questa lettera è stato proposto un emendamento dall’onorevole Schiavetti secondo il quale si aggiunge la categoria dei «moschettieri del duce» e si estende l’esclusione a tutti gli ufficiali della milizia in genere, mentre il progetto del governo limita l’esclusione agli ufficiali generali e quelli superiori.

SCHIAVETTI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

SCHIAVETTI. Questa disposizione da me proposta è presa dalla legge elettorale per le elezioni alla Costituente.

PRESIDENTE. La frase «in servizio permanente retribuito» è comune al testo del Governo e all’emendamento Schiavetti.

Prego l’onorevole Relatore di esprimere il parere della Commissione.

UBERTI, Relatore. La Commissione che aveva approvato un suo emendamento ha poi deliberato di accettare il nuovo testo governativo. Non può accettare l’emendamento dell’onorevole Schiavetti per tutte le ragioni che furono già da me esposte, in quanto tende ad estendere le esclusioni ad un eccessivo numero di persone, anche a quelle che non sono gli elementi motori del passato regime (partito, governo, parlamento), con il duplice danno di diminuire il valore del provvedimento verso gli autentici responsabili, i veri capi, e di far solidarizzare con questi gli elementi periferici, meno responsabili. Per la categoria dei «moschettieri del duce» è poi assai difficile rintracciarne gli appartenenti.

PRESIDENTE. Chiedo il parere del Governo sull’emendamento.

MARAZZA, Sottosegretario di Stato per l’interno. Il Governo si associa a quanto ha detto l’onorevole Uberti: tanto la Commissione, quindi, che il Governo si oppongono a questa estensione.

PRESIDENTE. Questo emendamento dell’onorevole Schiavetti darà luogo a due votazioni perché, come l’Assemblea ha udito, la prima parte riguarda l’inclusione della categoria dei «moschettieri del duce», mentre l’altra riguarda l’estensione della norma a tutti gli ufficiali della milizia.

MORO. Chiedo di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MORO. Dichiaro che voteremo a favore dell’esclusione dal diritto di voto per la categoria dei «moschettieri del duce», mentre invece voteremo contro per quanto riguarda l’estensione della sanzione a tutti gli ufficiali della milizia.

PRESIDENTE. Sta bene. Pongo in votazione la privazione del diritto di voto per la categoria dei «moschettieri del duce».

(È approvata).

Passiamo ora a votare l’altra parte dell’emendamento dell’onorevole Schiavetti, del seguente tenore: «ufficiale della milizia volontaria sicurezza nazionale in servizio permanente retribuito».

L’Assemblea tenga presente che tutto il resto dell’articolo è invariato.

(Dopo prova e controprova e votazione per divisione, non è approvata).

Ricordo agli onorevoli colleghi che l’inclusione dei «moschettieri del duce» è stata già approvata. Cosicché pongo in votazione la lettera l) nel testo proposto dal Governo, che, con l’aggiunta dei «moschettieri del duce» risulta così formulata:

  1. l) «moschettiere del duce, ufficiale generale ed ufficiale superiore della milizia volontaria sicurezza nazionale in servizio permanente retribuito, eccettuati gli addetti ai servizi religiosi, sanitari, assistenziali e gli appartenenti alle legioni libiche, alla milizia ferroviaria, postelegrafonica, universitaria, alla G.I.L., alla D.I.C.A.T. e Da. Cos., nonché alla milizia forestale, stradale e portuaria».

(È approvata).

Passiamo alla lettera aggiuntiva f) dell’onorevole Shiavetti:

«f) ispettore o ispettrice federale, eccettuati coloro che abbiano esercitato funzioni esclusivamente amministrative».

Su questa aggiunta domando il parere della Commissione.

UBERTI, Relatore. Se l’onorevole Schiavetti, che fa parte della Commissione, avesse sottoposto la sua proposta, almeno nell’ultima seduta di tre giorni fa, sarebbe stato possibile al Relatore di riferire la deliberazione della Commissione. Tuttavia devo rilevare che ci troviamo di fronte ad un emendamento sul quale la Commissione non ha potuto esprimere esplicitamente il suo parere, e che in ogni modo si scosta talmente dal criterio che ha ispirato la Commissione nel redigere il suo testo, che essa non può non respingerlo. Alle sinistre, che ritengono di porre norme di maggiore severità, rilevo che invece gli emendamenti dell’onorevole Schiavetti rappresentano, con le sue estensioni, un’attenuazione del valore della primitiva norma stabilita dalla Commissione. Perciò, interpretando lo spirito che ha animato la Commissione nello stabilire il suo testo, non posso che dichiararmi contrario.

PRESIDENTE. Chiedo l’opinione del Governo.

MARAZZA, Sottosegretario di Stato per l’interno. Il Governo non accetta la lettera f) dell’emendamento Schiavetti.

PRESIDENTE. Metto in votazione la lettera f) dell’emendamento Schiavetti, del seguente tenore:

«f) ispettore o ispettrice federale, eccettuati coloro che abbiano esercitato funzioni esclusivamente amministrative».

(Dopo prova e controprova, è approvata – Proteste al centro e a destra).

Voci. Il computo non è esatto!

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, faccio loro presente che la Presidenza non proclama il risultato della votazione se non quando tutti i Segretari, rappresentanti vari partiti, si sono messi d’accordo sull’esito della votazione. (Commenti al centro e a destra). L’Assemblea comprende che procedere ad un’altra votazione sarebbe addirittura arbitrario. (Rumori e proteste al centro e a destra).

RUSSO PEREZ. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

RUSSO PEREZ. Signor Presidente, non vi è dubbio che se i Segretari hanno sbagliato… (Vivi rumori a sinistra). Ad ogni modo il parere espresso da tutta l’Assemblea impone una revisione della votazione con altro sistema. (Proteste a sinistra).

PAJETTA GIULIANO. Ma quale Assemblea?!

PRESIDENTE. Onorevole Russo Perez, non saprei proprio come accontentarla.

RUSSO PEREZ. Signor Presidente, io dico questo: democrazia! democrazia! (Vivi rumori a sinistra).

PAJETTA GIULIANO. Lei parla di democrazia! (Rumori in tutti i settori – Interruzioni).

RUSSO PEREZ. Facciamo la politica in gaiezza, come diceva San Francesco. Perché siete così feroci?

L’Assemblea impugna la votazione! (Rumori a sinistra).

PAJETTA GIULIANO. Quale Assemblea? È lei forse l’Assemblea?

RUSSO PEREZ. Ci dica almeno i risultati numerici, signor Presidente! (Rumori a sinistra – Interruzioni).

PRESIDENTE. Onorevole Russo Perez, le do lettura dell’articolo del Regolamento.

RUSSO PEREZ. Lo conosco! Gliene faccio grazia.

PRESIDENTE. Onorevole Russo Perez, chiunque deve convenire che il Presidente, anche se volesse, non potrebbe condiscendere in questo caso al suo desiderio neppure se fosse espresso dall’Assemblea! (Rumori al centro e a destra).

RUSSO PEREZ. Non sono d’accordo. (Rumori a sinistra).

PRESIDENTE. L’articolo 103 dispone: «Il voto per alzata e seduta è soggetto a riprova, se c’è chi la richieda prima della proclamazione. Il Presidente e i Segretari decidono del risultato della prova e della riprova, che possono ripetersi; se rimane ancora dubbio, si procede per divisione».

RUSSO PEREZ. E la riprova?

Una voce a sinistra. C’è stata. (Interruzioni – Commenti).

NEGARVILLE. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

NEGARVILLE. Quando poco fa è stato respinto il primo emendamento dell’onorevole Schiavetti, io ho avuto l’impressione, con i conti che ho fatto, che le cose non erano tanto chiare; ma mi sono guardato bene dal contestare la proclamazione del Presidente. Mi pare che introducendo, nelle nostre votazioni, un precedente di questo genere, tutti i deputati avrebbero diritto di far ripetere una votazione. Se poi teniamo conto del fatto che vi sono degli spostamenti di persone, di gente che è nei corridoi e che non è stata presente, e che potrebbe essere presente adesso, noi potremmo avere un risultato differente, sempre se il Presidente accondiscendesse ad una nuova votazione, cosa che è contraria al Regolamento. Il risultato differente da quello proclamato minorerebbe l’autorità della Presidenza, che proclama solo dopo aver consultato i Segretari.

Ora, io mi oppongo alla ripetizione della votazione, perché è contraria al Regolamento e perché costituirebbe un precedente che tornerebbe a discredito dell’Assemblea. (Applausi a sinistra).

PRESIDENTE. Quando si parla di riprova, ci si riferisce ad una nuova votazione per alzata e seduta. Quando il risultato rimanga dubbio, allora soltanto si procede per divisione. Ma l’Ufficio di Presidenza è stato unanime nel valutare l’esito della votazione, dopo che gli onorevoli Segretari hanno col massimo scrupolo controllato i voti nella prova e nella riprova.

Prego quindi i colleghi di non voler creare difficoltà ai nostri lavori con pretese che non hanno alcun fondamento nel Regolamento, anzi, che vi sono contrarie. Ripeto che, dopo fatta la votazione per alzata di mano, si è fatta la riprova della votazione per alzata e seduta. I Segretari sono stati concordi nell’accertamento del risultato.

Il Presidente ha proclamato questo risultato. Questo è il suo compito.

Se mi è lecito aggiungere qualche cosa di personale, dirò che io sono uso a non seguire neppure il conteggio per rimettermi interamente all’opinione dei Segretari, che ho sempre constatato concorde.

Sono sicuro di mantenermi sempre, come è mio stretto dovere di Presidente, al di sopra della mischia. (Applausi a sinistra e al centro).

Segue la lettera g) dell’emendamento Schiavetti, del seguente tenore:

«g) segretario politico del fascio o segretaria del fascio femminile di comuni con popolazione superiore ai 10.000 abitanti (censimento 1936)».

Chiedo al Relatore di esprimere il parere della Commissione.

UBERTI, Relatore. L’emendamento non fa che riprodurre il primitivo testo governativo. La Commissione all’unanimità ha deliberato di sopprimerlo. Non capisco perché adesso lo si voglia riprendere. La soppressione fu approvata anche dai commissari comunisti.

TAVIANI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

TAVIANI. Chiedo la votazione per appello nominale sulla lettera g) dell’emendamento Schiavetti.

PRESIDENTE. L’onorevole Taviani ha avanzato richiesta di appello nominale. Chiedo, a norma dell’articolo 97 del Regolamento, se è appoggiata da quindici deputati.

(È appoggiata).

Votazione nominale.

PRESIDENTE. Procediamo alla votazione per appello nominale, sulla lettera g) dell’emendamento dell’onorevole Schiavetti, testé letto.

Estraggo a sorte il nome del deputato dal quale comincerà la chiama.

(Segue il sorteggio).

Comincerà dall’onorevole Ruggieri.

Si faccia la chiama.

Hanno risposto sì:

Allegato – Amadei – Amendola – Arata – Assennato – Azzi.

Baldassari – Bargagna – Barontini Anelito – Barontini Ilio – Basile – Basso – Bei Adele – Bellusci – Bianchi Bianca – Bibolotti – Bocconi –Bonomelli – Bruni.

Cacciatore – Cairo – Canevari – Caporali – Carboni Angelo – Carpano Maglioli – Cevolotto – Chiarini – Chiostergi – Cianca – Colombi Arturo – Corbi – Corsi – Cosattini – Costa – Costantini – Cremaschi Olindo.

De Filpo – De Mercurio – De Michelis Paolo – Di Giovanni – Donati – D’Onofrio.

Fantuzzi – Farini Carlo – Fedeli Aldo – Fedeli Armando – Ferrari Giacomo – Fietta – Fiore – Fiorentino – Fioritto – Foa – Fogagnolo – Fornara.

Gallico Spano Nadia – Gasparotto – Gavina – Gervasi – Ghidetti – Giacometti – Giolitti – Giua – Grazia Verenin – Grieco – Gullo Fausto.

Iotti Nilde.

Jacometti.

Laconi – Lami Starnuti – Landi – La Rocca – Lizzadri – Lombardi Riccardo – Longhena – Longo – Lozza – Luisetti – Lussu.

Macrelli – Magnani – Magrin – Malagugini – Maltagliati – Marchesi – Mariani Enrico – Massola – Mastino Pietro – Mazzoni – Merighi – Merlin Angelina – Mezzadra – Minella Angiola – Minio – Molè – Momigliano – Morandi – Moranino – Moscatelli – Musolino.

Negarville – Nenni – Nobile Umberto – Nobili Oro.

Pacciardi – Pajetta Gian Carlo – Pajetta Giuliano – Pera – Persico – Piemonte – Pieri Gino – Pratolongo – Pressinotti – Priolo.

Reale Eugenio – Ricci Giuseppe – Romita – Rossi Maria Maddalena – Rossi Paolo – Ruggeri Luigi.

Saccenti – Salerno – Sansone – Sapienza – Sardiello – Schiavetti – Scoccimarro – Scotti Alessandro – Secchia – Silipo – Simonini – Spallicci – Stampacchia – Stella.

Targetti – Tega – Togliatti – Tomba – Tonello – Tonetti – Treves.

Vernocchi – Veroni – Vigorelli – Villani.

Zanardi – Zappelli.

Hanno risposto no:

Abozzi – Adonnino – Alberti – Aldisio – Arcaini – Arcangeli.

Bacciconi – Balduzzi – Baracco – Bastianetto – Bellato – Belotti – Bencivenga – Benedettini – Bergamini – Bertola – Bertone – Bettiol – Bianchini Laura – Bosco Lucarelli – Bovetti – Bozzi – Braschi – Bubbio – Burato.

Caccuri – Caiati – Camposarcuno – Candela – Cappa Paolo – Cappi Giuseppe – Cappugi – Capua – Carbonari – Carboni Enrico – Carignani – Caronia – Carratelli – Castelli Avolio – Cavalli – Chatrian – Chieffi – Ciampitti – Ciccolungo – Cifaldi – Cimenti – Cingolani Mario – Clerici – Coccia – Colitto – Colombo Emilio – Condorelli – Coppa Ezio – Coppi Alessandro – Corbino – Cotellessa – Covelli – Cremaschi Carlo.

Del Curto – Delli Castelli Filomena – De Maria – De Michele Luigi – De Palma – De Unterrichter Maria – Di Fausto – Dossetti.

Ermini.

Fabbri – Fabriani – Ferrario Celestino – Ferreri – Foresi – Franceschi – Fuschini.

Galati – Garlato – Giacchero – Gonella – Gortani – Gotelli Angela – Grassi – Gronchi – Guariento – Guerrieri Filippo – Guidi Cingolani Angela.

Jervolino.

Lagravinese Pasquale – La Pira – Lazzati – Leone Giovanni – Lettieri – Lizier.

Malvestiti – Mannironi – Marazza – Marconi – Martinelli – Mastino Gesumino – Mattarella – Mazza – Medi Enrico – Merlin Umberto – Miccolis – Monticelli – Montini – Morelli Luigi – Moro – Mortati – Murdaca – Murgia.

Nicotra Maria – Notarianni – Numeroso.

Pallastrelli – Pecorari – Perlingieri – Perugi – Piccioni – Pignedoli – Puoti.

Quarello – Quintieri Adolfo – Quintieri Quinto.

Raimondi – Rapelli – Restagno – Riccio Stefano – Rivera – Rodinò Mario – Rodinò Ugo – Roselli – Rubilli – Rumor – Russo Perez.

Saggin – Salizzoni – Salvatore – Sampietro – Sartor – Scalfaro – Schiratti – Scoca – Spataro – Sullo Fiorentino.

Tambroni Armaroli – Taviani – Tieri Vincenzo – Titomanlio Vittoria – Tosato – Tosi – Tozzi Condivi – Trimarchi – Tupini – Turco.

Uberti.

Valenti – Valmarana – Venditti – Viale – Vicentini – Villabruna.

Zerbi.

Si è astenuto:

Conti.

Sono in congedo:

Badini Confalonieri.

Campilli – Canepa – Caso.

Dominedò.

Geuna – Giannini – Gullo Rocco.

Jacini.

La Gravinese Nicola – La Malfa – Lucifero.

Micheli – Montemartini.

Paolucci – Parri – Perrone Capano.

Tremelloni – Tumminelli.

Zotta.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazione ed invito gli onorevoli Segretari a procedere al computo dei voti.

(Gli onorevoli Segretari procedono al computo dei voti).

Risultato della votazione nominale.

PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione per appello nominale:

Presenti                  309

Votanti                   308

Maggioranza           155

Hanno risposto      146

Hanno risposto no   162

Astenuto                   1

(L’Assemblea non approva).

Il seguito della discussione è rinviato alla seduta antimeridiana di domani. Nella seduta pomeridiana di oggi sarà fissata l’ora d’inizio.

La seduta termina alle 13.15.