Come nasce la Costituzione

VENERDÌ 6 DICEMBRE 1946

ASSEMBLEA COSTITUENTE

COMMISSIONE PER LA COSTITUZIONE

ADUNANZA PLENARIA

10.

RESOCONTO SOMMARIO

DELLA SEDUTA DI VENERDÌ 6 DICEMBRE 1946

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE RUINI

INDICE

Sui lavori della Commissione

Presidente – Molè – Fabbri – Lucifero – Targetti – Moro – Marinaro – Tupini – Ghidini – Terracini – Conti – Codacci Pisanelli – Togliatti – Di Giovanni – Fuschini.

La seduta comincia alle 10.20.

Sui lavori della Commissione.

PRESIDENTE ricorda che il termine stabilito dalla Costituente, in base ad una disposizione predisposta dalla Giunta del Regolamento, in ordine al compimento dei lavori della Commissione per la Costituzione, era il 20 ottobre. All’avvicinarsi di questa data la Commissione constatò e ne fu data comunicazione al Presidente della Costituente che per il 20 ottobre il lavoro non poteva essere ultimato.

Nella imminenza della convocazione della Assemblea costituente, stabilita per il 10 corrente, ha già avuto invito dal Presidente della Costituente a dichiarare qual è la situazione del lavoro della Commissione e quale proroga è necessaria. A prescindere da ogni altra questione, v’è un problema di possibilità e di previsione tecnica: entro quale termine la Commissione è sicura di compiere il suo lavoro. Si è parlato del 20 gennaio. Ad ogni modo, invita la Commissione a fissare il termine ché dovrà essere indicato alla Presidenza della Costituente, perché sottoponga la domanda di proroga all’Assemblea plenaria.

MOLÈ osserva che i Presidenti delle Sottocommissioni dovrebbero poter dire quando ritengono di essere in condizioni di presentare l’intero progetto, in modo che si possa chiedere con sicurezza una proroga e mantenere poi l’impegno assunto.

FABBRI osserva che se nella richiesta di proroga deve essere compreso anche il tempo necessario per la stampa e la distribuzione del progetto che si può calcolare in otto/dieci giorni si arriva ai primi di febbraio.

PRESIDENTE. Ciò implicherebbe che il lavoro della Commissione dovrebbe essere ultimato entro il 20 gennaio.

FABBRI non crede che sia possibile ultimare il lavoro prima della fine di gennaio, data l’importanza dei temi da trattare e dato il fatto che nell’ultima decade di dicembre, e forse fino al 6 gennaio, molti componenti delle Sottocommissioni saranno fuori di Roma.

LUCIFERO raccomanda alla Commissione di chiedere un termine abbastanza lato per essere matematicamente certa di poter ultimare i lavori entro tale termine, onde evitare di chiedere ulteriori proroghe, che di fronte all’opinione pubblica non sarebbero certamente utili al prestigio dell’Assemblea, né delle istituzioni democratiche.

TARGETTI pensa che prima di poter fare una previsione sulla durata dei lavori, sia necessario chiarire un punto che sembra un po’ controverso: cioè i rapporti tra il Comitato di redazione e la Commissione plenaria. Alcuni colleghi ritengono che il testo che risulterà da questo lavoro di coordinamento non debba essere sottoposto articolo per articolo alla discussione della Commissione plenaria; altri invece sono del parere che la Commissione plenaria debba esaminare questo testo articolo per articolo.

Senza pronunciarsi in merito, intende richiamare l’attenzione dei colleghi sulla necessità di fissare questo punto, perché non sorgano equivoci e non sia resa più difficile l’opera del Comitato, che prenderà una direttiva o un’altra a seconda di come sarà chiarito il punto controverso.

PRESIDENTE avverte che, quando il Comitato di redazione presenterà la materia che ha preparato all’approvazione della Commissione plenaria, questa ha la facoltà di regolare la sua approvazione come crederà meglio. Essa stessa però si è, con sue deliberazioni, imposti alcuni limiti. Ha inteso, con l’affidare il compito della redazione ad un apposito Comitato, eliminare, come fu espressamente proposto e dichiarato, la discussione parola per parola del testo preparato. Ha deliberato che il Comitato le sottoporrà le questioni di principio, e che le proposte di emendamento dovranno essere presentate per iscritto; così che il Comitato le possa esaminare e riferire, evitando anche per questa via le minori discussioni.

MORO vorrebbe che si chiarisse se bisognerà presentare all’Assemblea costituente tutto intero il testo della Costituzione o a parti staccate.

PRESIDENTE ricorda che la Commissione ha manifestato più volte il desiderio che si presentasse il testo tutto intero. Si era tentato di presentare delle parti staccate per il 15 novembre, ma non si è riusciti; ora si tratta di fare ogni sforzo per presentare in termine la Costituzione tutta intera.

FABBRI desidera chiarire che, secondo la proposta che fece nella seduta precedente e che fu poi perfezionata e fatta propria in un ordine del giorno dall’onorevole Conti, anche il Comitato di coordinamento deve presentare alla Commissione plenaria il testo intero. Durante i suoi lavori vedrà il Comitato di coordinamento quali sono le questioni controverse da risolvere in sede di Commissione; quindi il Comitato dovrebbe convocare, a suo parere, la Commissione plenaria perché esamini questioni specifiche, e non testi generici presentati a brani, perché altrimenti, se si riprenderà la discussione su tutti gli articoli, molto tempo sarà perduto.

PRESIDENTE non ritiene esatto che la Commissione plenaria possa pronunciarsi soltanto dopo che sia pronta tutta la Costituzione. L’ordine del giorno Conti non dice nulla in tal senso. Furono poi prese decisioni, altra volta, perché la Commissione iniziasse l’esame di parti, come quella sui rapporti economici, che forma un tutto organico, ed essendo già pronto, può essere esaminato senz’altro; e così era stato deliberato dalla Commissione. Comunque ora, col metodo adottato, si tratta di affrontare anzitutto la discussione di questioni di principio, per le quali non è necessario che il testo sia già dettagliatamente definito in tutte le sue parti.

MARINARO ritiene che per stabilire un termine sia necessario anzitutto sapere quando le Sottocommissioni avranno terminato i loro lavori.

PRESIDENTE. La terza ha ultimato i lavori ed i suoi articoli sono passati per il vaglio sia del Comitato di coordinamento tra la prima e la terza Sottocommissione, sia dell’attuale Comitato di redazione.

TUPINI dichiara che verso il 17 dicembre la prima Sottocommissione sarà in grado di esaurire il suo lavoro. Non sono molte, per quanto fondamentali, le questioni che formano oggetto del suo esame.

GHIDINI chiede se la prima Sottocommissione intende sottoporre subito al Comitato di redazione tutte le parti del testo da essa predisposto.

TUPINI osserva che la prima Sottocommissione ha già sottoposto al Comitato alcune parti del lavoro. Tale criterio sarà seguito anche per le altri parti ed entro il 17 prossimo tutto il testo sarà presentato.

TERRACINI, premesso che è necessario sapere a che punto sono i lavori, ricorda che una settimana fa si è già fatta questa precisazione ed evidentemente in una settimana le cose non possono essersi modificate profondamente. Dopo che si è stabilito che la seconda Sottocommissione si dividesse in due sezioni, è evidente che questa misura darà i suoi frutti nell’acceleramento dei lavori. Deve però far presente che se è vero che bisogna fissare la data per la proroga, in relazione alla rapidità con cui si svolgono i lavori, non resta senza influenza il fissare una data, in modo che ogni componente delle Sottocommissioni sappia che ha un termine di proroga al quale cercherà, egli personalmente e le Sottocommissioni nel complesso, di adeguarsi.

 

Aderisce alla proposta dell’onorevole Fabbri, che è basata su un elemento di largo consenso, facendo presente che questa sarà la prima proroga ufficialmente richiesta dalla Commissione dei settantacinque. Pensa, peraltro, che, pur stabilendo per ipotesi al primo febbraio la data di scadenza della proroga, resti chiaro che si farà tutto il possibile per presentare il testo completo a tale data, in modo che l’Assemblea costituente possa iniziare l’esame del testo completo; ma che se, per ipotesi, il testo completo non ci fosse, si dovrebbe proporre che il 1° febbraio, comunque, la discussione incominci all’Assemblea costituente. D’altra parte, anche il Presidente Saragat è di questo avviso.

Dato che la prima e la terza Sottocommissione avranno certamente per quella data ultimati i loro lavori, l’Assemblea costituente si troverà di fronte ad una parte del testo che si presterebbe ad essere discusso. Pensa che sia bene fare anche questa ipotesi.

Per quanto riguarda l’osservazione se alla Commissione plenaria debba venire l’esame di tutto il testo costituzionale o soltanto dei punti controversi, rammenta che nell’ultima riunione plenaria si è detto da parecchi colleghi che ciò avrebbe potuto essere interpretato come una diminuzione della Commissione dei settantacinque. L’unica spiegazione di un tale rilievo può apparire questa: che la Commissione dei settantacinque, pur prendendo conoscenza del risultato complessivo del Comitato di redazione, era già predisposta a non investirsi più dell’esame completo di tutto il testo. Se così non fosse, non si sarebbe fatto altro che raddoppiare il lavoro. Ed è per questo che alla questione posta dall’onorevole Targetti vorrebbe rispondere che, come ha rilevato già il Presidente, vi è stata una delega di fiducia al Comitato di redazione, delega che si arresta al limite di quelle questioni controverse sulle quali il Comitato non ha la possibilità di giungere ad una decisione.

D’altra parte, risulta già che tali questioni introverse non saranno pochissime e quindi la Commissione plenaria avrà ampia possibilità di discutere ed esprimere il suo avviso.

PRESIDENTE osserva che due sono le esigenze da tener presenti: una di carattere tecnico, perché un progetto di Costituzione richiede tempo e ponderazione; un’altra di carattere politico, perché di fronte al Paese si ha la responsabilità di uscire al più presto da una situazione come l’attuale.

Se si ha chiara la coscienza di queste esigenze, bisogna fare in modo che, qualunque data si fissi, il lavoro sia portato a termine.

Pur tenendo conto delle imminenti vacanze natalizie, sarà necessario lavorare tutti giorni disponibili. Il Comitato di redazione, poi, dovrà riunirsi in permanenza, ed anche durante le vacanze natalizie vi dovranno essere delle riunioni.

Per quanto riguarda il termine, ritiene che possa essere fissato al 20 gennaio.

CONTI precisa che per il 20 gennaio il progetto dovrà essere presentato alla Presidenza della Costituente in modo che la discussione in Assemblea possa cominciare il 1° febbraio.

CODACCI PISANELLI osserva che i lavori si svolgono con notevole serietà e che pertanto sarebbe molto più utile dire alla Costituente come stanno le cose e non pretendere di porre un termine perentorio. La Commissione può impegnarsi a presentare il testo al più presto e a lavorare intensamente.

Richiama l’attenzione sul fatto che il Paese è scarsamente informato dell’opera che la Commissione svolge. Proporrebbe, pertanto, che la Presidenza diramasse un comunicato alla stampa dopo ogni riunione.

TOGLIATTI rileva che la data che verrà fissata non interessa eccessivamente, perché è certo che se per quella data la Costituzione non sarà fatta, si chiederà un altro rinvio.

Maggiore importanza ha invece la questione sollevata a proposito dell’interesse, più o meno grande, con il quale il Paese segue i lavori della Commissione. Non crede che vi sia nel Paese uno stato d’animo di malcontento verso la Costituente, né bisogna lasciarsi impressionare dalla campagna di alcuni giornali reazionari. La Costituente lavora come può lavorare, dati i precedenti della vita politica italiana.

Per interessare maggiormente il Paese alla preparazione del progetto, sarebbe necessario, a suo parere, che la Commissione dei settantacinque rendesse pubbliche le sedute, con un regolare ordine del giorno.

PRESIDENTE osserva che le sedute delle Commissioni parlamentari non sono pubbliche e che occorrerebbe chiedere l’autorizzazione alla Costituente per renderle tali.

FABBRI insiste perché sia stabilito un termine per la presentazione del progetto. Occorre, a suo avviso, tener presente che quando il Comitato di redazione si riunisce, le Sottocommissioni non possono lavorare perché sono completamente acefale; quando la Commissione plenaria si riunisce, le Sottocommissioni non possono lavorare; quando la Costituente siederà dal 10 in poi le Sottocommissioni non potranno riunirsi. Quindi, per quanto vi sia una esortazione a lavorare, i componenti della Commissione non potranno sdoppiarsi ed è inevitabile che tutto il mese di gennaio debba essere lasciato alla Commissione dei settantacinque per compiere il suo lavoro.

Per quello che riguarda la stampa e la distribuzione del progetto, pensa che occorreranno dieci giorni; quindi la convocazione della Costituente per l’esame dello schema dei settantacinque non potrà avvenire prima del 10 febbraio.

PRESIDENTE ricorda che a suo tempo, in seno alla Commissione, si manifestò il proposito che il termine di otto mesi assegnato alla Costituente, che scade il 25 febbraio, non dovesse essere prorogato a dodici mesi, come autorizza la stessa legge che ha convocato la Costituente. Appare oggi impossibile evitare la proroga della Costituente, che può andare al 25 giugno; ed è indispensabile, anche tenendo presente tale data, che la Costituente abbia tempo per esaminare e discutere i nostri lavori. Indubbiamente la Commissione ha lavorato moltissimo, ma deve lavorare ancora di più. con un metodo ed una intensità tali che consentano di mantenere l’impegno assunto, senza ammettere, sia pur brevi, vacanze. Qualora si voglia fissare un termine, resta bene inteso che bisogna accelerare in tutti i modi il lavoro. Per suo conto si assumerà la responsabilità di convocare la Commissione molte volte e di far sì che il lavoro, d’accordo con l’ufficio di Presidenza, sia compiuto nel tempo che si vorrà stabilire.

Vi sono, al riguardo, tre proposte: la prima, dell’onorevole Codacci Pisanelli, di non fissare alcun termine per la proroga; la seconda, dell’onorevole Fabbri, di stabilire il 1° febbraio per la presentazione del progetto alla Costituente; la terza, dell’onorevole Conti, così formulata: «La Commissione delibera di fissare al 2 gennaio 1947 il termine per la presentazione del progetto» alla Presidenza dell’Assemblea costituente e di imporre che la discussione pubblica del testo si inizi il 1° febbraio».

FABBRI, aderendo alla proposta di alcuni colleghi, non ha nessuna difficoltà a portare al 31 gennaio il termine del 1o febbraio proposto.

DI GIOVANNI ritiene che non si possa chiedere una proroga indeterminata, in quanto si tratterebbe allora di una sospensione di termini. La proroga presuppone un termine entro il quale la Commissione si impegna a presentare il progetto. Pensa che la proposta dell’onorevole Fabbri sia accettabile; d’altro canto bisogna contemperare le esigenze della fretta con quelle della bontà del lavoro.

CODACCI PISANELLI chiarisce che non si chiede una sospensione, ma una proroga di termine; se la Costituente lo crederà, potrà fissare il termine, ma la Commissione non dovrebbe impegnarsi fin da ora a chiedere un termine che non potrà mantenere.

CONTI afferma che si sta deformando il compito assegnato alla Commissione, la quale è stata nominata per preparare un progetto, non per fare la Costituzione. Nelle Sottocommissioni si è fatta una prima discussione generale; si è discusso in seguito sull’articolazione, sui dissensi sorti in seguito all’articolazione; il Comitato di redazione ridiscute il progetto predisposto dalle singole Sottocommissioni. Continuando con questo metodo, si andrà alle calende greche; se invece la Commissione adempie al compito assegnatole, crede che si possa concludere il lavoro per il 20 gennaio.

FUSCHINI crede che sia necessario intendersi sul compito affidato al Comitato di redazione. Da quanto è stato detto sembrerebbe che tale Comitato dovesse fare semplicemente una elencazione di articoli; se così fosse, sarebbe stato più opportuno incaricare la Segreteria della Costituente. Ora sta di fatto che il Comitato non perde il tempo in disquisizioni filosofiche, ma esamina il lesto e, pur mantenendo ferma la sostanza, procede ad una migliore redazione degli articoli. Ciò richiede, peraltro, un minimo di discussione.

PRESIDENTE. Sta di fatto, e così resta inteso, che il Comitato di redazione esamina tutta la materia già trattata e, quando può raggiungere un accordo sulle modifiche opportune, concreta il suo lavoro; mentre, allorché si manifestano dissensi sulla sostanza, porta la questione alla Commissione plenaria. E un lavoro di redazione che implica un esame ed un completamento, e quindi anche delle discussioni, ma queste sono ridotte al minimo, ed in tre sedute il Comitato ha già definito il testo relativo ad una Sottocommissione.

TERRACINI. Poiché risulta in maniera precisa che non sono necessari 10 giorni per procedere alla stampa ed alla distribuzione del testo, ritiene che si possa accettare il termine del 31 gennaio per la distribuzione del progetto all’Assemblea costituente, stabilendo il 25 gennaio come termine per la presentazione del progetto alla Presidenza della Costituente. In tal senso propone che sia modificato l’ordine del giorno Conti.

CONTI è d’accordo.

PRESIDENTE pone in votazione la proposta dell’onorevole Codacci Pisanelli perché sia chiesta una proroga senza termini.

(Non è approvata).

PRESIDENTE. L’ordine del giorno Conti Terracini è stato così modificato:

«La Commissione delibera di fissare al 25 gennaio 1947 il termine per la presentazione del progetto alla Presidenza dell’Assemblea costituente e di proporre che la discussione pubblica del testo si inizi il 1° febbraio».

FUSCHINI ritiene che la Commissione non sia competente a chiedere che la discussione del progetto abbia inizio il 1° febbraio.

TUPINI osserva che si può fare un voto in questo senso.

PRESIDENTE reputa giusta l’osservazione dell’onorevole Fuschini; ma nulla vieta che nella lettera di comunicazione che sarà fatta al Presidente della Costituente sia detto che il progetto sarà depositato entro il 25 gennaio, in modo che la discussione possa iniziarsi subito dopo curata la stampa. Si potrebbero, pertanto, eliminare dall’ordine del giorno le parole: «e di proporre che la discussione pubblica del testo si inizi il 1° febbraio».

CONTI e TERRACINI accettano.

PRESIDENTE. Vi è infine la proposta dell’onorevole Fabbri che il progetto sia presentato alla Presidenza della Costituente il 31 gennaio 1947.

MARINARO interpreta l’ordine del giorno Conti nel senso che per il 25 gennaio debba essere presentato il progetto completo di Costituzione alla Presidenza della Costituente, il che comporta che entro questa data la prima e la seconda Sottocommissione ed il Comitato di redazione abbiano ultimato i lavori, e che su di essi si sia pronunziata la Commissione plenaria. Con questo chiarimento aderisce all’ordine del giorno Conti-Terracini.

LUCIFERO, poiché ha votato a favore dell’ordine del giorno Codacci-Pisanelli, si asterrà dal voto delle due proposte.

PRESIDENTE indice l’appello nominale sulla proposta Conti-Terracini, che per il 25 gennaio sia depositato il testo del progetto della Costituzione presso la Presidenza della Costituente, e sulla proposta Fabbri, che tale termine sia portato al 31 gennaio.

Sono favorevoli al termine del 25 gennaio: Ambrosini, Bozzi, Calamandrei, Cappi, Caristia, Conti, Corsanego, De Vita, Fanfani, Marinaro, Merlin Umberto, Ruini, Terracini, Tupini.

Sono favorevoli al termine del 31 gennaio: Amadei, Basso, Bocconi, Bordon, Canevari, Castiglia, Cevolotto, Di Giovanni, Fabbri, Federici Maria, Fuschini, Ghidini, Grieco, Iotti Leonilde, Laconi, Lami Starnuti, La Rocca, Leone Giovanni, Lombardo, Mannironi, Merlin Lina, Molè, Moro, Mortati, Perassi, Ravagnan, Rossi Paolo, Targetti, Togliatti, Uberti.

Si astengono: Codacci Pisanelli, Lucifero.

(La Commissione decide che il progetto sia presentato il 31 gennaio).

La seduta termina alle 11.30.

Erano presenti: Amadei, Ambrosini, Basso, Bocconi, Bordon, Bozzi, Calamandrei, Canevari, Cappi, Caristia, Castiglia, Cevolotto, Codacci Pisanelli, Conti, Corsanego, De Vita, Di Giovanni, Fabbri, Fanfani, Federici Maria, Fuschini, Ghidini, Grieco, Iotti Leonilde, Laconi, Lami Starnuti, La Rocca, Leone Giovanni, Lombardo, Lucifero, Mannironi, Marinaro, Merlin Lina, Merlin Umberto, Molè, Moro, Mortati, Perassi, Ravagnan, Rossi Paolo, Ruini, Targetti, Terracini, Togliatti, Tupini, Uberti.

Erano assenti: Bulloni, Colitto, De Michele, Di Vittorio, Dominedò, Dossetti, Einaudi, Farini, Finocchiaro Aprile, Giua, Grassi, La Pira, Lussu, Mancini, Marchesi, Mastrojanni, Nobile, Noce Teresa, Paratore, Patricolo, Pesenti, Piccioni, Porzio, Rapelli, Taviani, Togni, Tosato, Vanoni, Zuccarini.